sabato 7 maggio 2011

Attuazione liberalizzazione postale, malcontento posta private

Si riporta il link al testo integrale della Gazzetta Ufficiale del 29/04/2011 (GU 29/04/2011 n. 98) inerente il decreto attuativo di liberalizzazione postale.
2 righe in più aggiunte alla bozza di legge precedente hanno cambiato molto per le aziende private.


SA

Poste I.: l'esclusiva sulle multe resta a Sarmi (MF)

MILANO (MF-DJ)--Per Poste I. e' stato come segnare un gol in zona Cesarini, o per la 
verita', come segnarlo gia' dentro il tunnel che riporta agli spogliatoi. 
Il decreto legislativo 13 marzo 2011, scrive MF, differisce di pochissimo, appena due righe, 
dal testo esaminato e licenziato circa un mese fa dal Consiglio dei ministri, ma quelle due 
righe pesano non poco sui conti del gruppo guidato dal riconfermato Massimo Sarmi.  
Il dlgs riscrive le norme di liberalizzazione del mercato postale secondo le direttive Ue. Nel 
testo esaminato dal consiglio dei ministri, a differenza delle precedenti bozze circolate in 
Parlamento, tra le riserve lasciate al gruppo pubblico risultava solo la consegna in 
esclusiva degli atti giudiziari e non si parlava piu' di consegna delle contravvenzioni al 
codice della strada, un mercato su cui, da tempo, avevano messo gli occhi gli operatori 
privati.  
Nel testo pubblicato in Gazzetta, e quindi gia' operativo, pero' appaiono le due righe 
in questione, che pure nel solito modo criptico dei documenti burocratici, 
restituiscono a Poste l'esclusiva.  
Restano, infatti, agli uomini di Sarmi "i servizi inerenti le notificazioni a mezzo posta di cui 
all'articolo 201 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285".  
Il decreto contiene anche un'altra importante novita': istituisce l'Agenzia nazionale di 
regolamentazione del settore postale, che dovra' vigilare sul nuovo mercato liberalizzato. 

MilanoFinanze

sabato 30 aprile 2011

L´importanza della (leale) concorrenza

01/05/2011 | Luca Palermo
Nell´ambito del mercato nazionale dei servizi postali, la persistenza di una relazione tra Stato ed economia è intrinsecamente contraddittoria.
C´è una rinnovata attenzione per il tema di quale rapporto tra Stato ed economia possa favorire lo sviluppo del nostro sistema e consentire di cogliere le opportunità che sono offerte dall´unificazione e armonizzazione dei mercati. Di nuovo ci si pongono interrogativi riguardanti l´opportunità o meno di uno Stato interventista o comunque più presente nell´economia e tali dubbi incrociano alcune valutazioni sulla direzione degli interventi realizzati negli ultimi anni dall´attuale governo in specifici settori.
 
Non è mia intenzione esprimere un giudizio di natura politica su temi di così grande rilevanza che riguardano l´economia nella sua dimensione di sistema. La mia recente esperienza alla guida di un´azienda privata direttamente interessata dal processo di liberalizzazione del proprio mercato di riferimento mi porta tuttavia a voler condividere una valutazione sull´esito di questo processo.
L´impressione è che la nostra testimonianza possa aiutare a comprendere meglio come il contesto nel quale gli operatori economici in Italia definiscono e realizzano i propri progetti strategici non sia sempre l´esito di una ponderata valutazione del decisore pubblico sul rapporto tra Stato ed economia nella sua grande complessità e articolazione.
L´esperienza di Tnt Post quale primo operatore privato sul mercato nazionale dei servizi postali, attivo in Italia dal 1998 ed impegnato dal 2006 nel lungo percorso verso la liberalizzazione del mercato che si sta finalmente chiudendo in queste settimane, porta verso una diversa valutazione: lo Stato italiano si è trovato a dover attuare la liberalizzazione del traffico delle merci e dei capitali condivisa a livello europeo e lentamente sta accettando di adattare alle esigenze del nuovo mercato quel complesso insieme di diritti, doveri e responsabilità che sono necessari alla crescita di ogni settore dell´economia come anche alla tutela degli interessi in gioco, sia pubblici sia privati.
 
Tnt Post ha sperimentato direttamente come operatore privato e come parte di un Gruppo attivo in più Paesi europei, quali Olanda, Germania ed Inghilterra la persistenza di una relazione tra Stato ed economia intrinsecamente contraddittoria. La presenza dello Stato italiano nell´economia può essere molto forte, nel momento in cui sceglie di restare azionista di controllo di operatori economici con ruolo dominante sul mercato, come è il caso di Poste italiane (che opera, tra l´altro, in tre distinti mercati con alto livello di regolamentazione). Contemporaneamente può essere molto debole, se non "carente", qualora non affronti con adeguata convinzione il problema di un conflitto di interessi tra il ruolo di azionista di controllo e il ruolo di regolatore in mercati che si stanno aprendo alla concorrenza, come è appunto il caso del nostro mercato; non si impegni nel definire e nel far rispettare le regole del gioco necessarie per garantire una sana concorrenza nel rispetto degli interessi di tutti gli attori in campo che, nel caso del mercato postale, sono numerosi e di diverso peso economico. Solo recentemente e con qualche mese di ritardo rispetto alla scadenza condivisa a livello europeo, si è arrivati in Italia alla definizione univoca dell´insieme di norme attese da tutti gli operatori del mercato postale.
Queste includono: regole per la tutela di interessi pubblici, attraverso una nuova disciplina del servizio universale e la sostenibilità dei costi; regole per il completamento del mercato unico dei servizi postali, mediante la riduzione dell´area di riserva e regole per l´attuazione di forme leali di concorrenza, attraverso l´istituzione dell´Agenzia per la regolamentazione del settore.
 
L´opinione dichiarata di Tnt Post in merito è positiva: finalmente l´esistenza di norme certe, un quadro di riferimento chiaro all´interno del quale potersi muovere, quanto più in linea possibile con le indicazioni prodotte in ambito comunitario.
Nella revisione delle regole del gioco, che era l´unico ambito in cui ci si poteva attendere un intervento favorevole alla creazione di migliori condizioni di concorrenza (essendo preclusa l´ipotesi della privatizzazione di Poste), ancora resta molto da fare, nell´ottica della miglior definizione dei meccanismi di attuazione delle modalità di disciplina del mercato.
Il nostro auspicio è dunque che si possa arrivare in tempi brevi ad un maggiore equilibrio tra le diverse dimensioni dell´intervento dello Stato nell´economia, affinché aspetti strutturali e aspetti normativi possano sostenere, in modo armonico e sinergico, crescita e innovazione.

mercoledì 20 aprile 2011

Caso Tnt: ci sono rischi di repliche?

Un gruppo di senatori associa la presenza mafiosa rilevata nei subappalti dell'operatore alla liberalizzazione in atto. Intanto, il Tribunale ha commissariato alcune filiali


Il mondo dei subappalti, un potenziale rischio

Davanti alla scoperta delle infiltrazioni della malavita nel mondo del subappalto postale e davanti al completamento della liberalizzazione, il primo fenomeno potrebbe trovare nel secondo un ambiente adeguato per crescere? A porsi il quesito sono stati otto senatori in una interrogazione a risposta scritta il cui primo firmatario è Luigi Vimercati (Pd). Interrogazione destinata ai ministri dell'Interno Roberto Maroni e dello Sviluppo economico Paolo Romani.

Nello svolgimento della propria attività in Lombardia, Tnt global express (ex Traco spa) "ha concesso in subappalto -ricorda il documento- alcuni dei propri servizi di recapito di plichi a consorzi e cooperative di trasporto; secondo quanto emerge dall'ordinanza di custodia cautelare del giudice per indagini preliminari Giuseppe Gennari, eseguita in data 14 marzo nei confronti di 35 presunti appartenenti alla 'ndrangheta, la malavita organizzata avrebbe assunto il controllo di questi servizi da almeno due anni; dalle notizie emerse nel corso della conferenza tenuta nella Procura di Milano, nessun funzionario della Tnt è stato indagato".

"Secondo l'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia, sembra che ad organizzare il business della consegna della posta fosse, in particolare, la famiglia del presunto boss Giuseppe Flachi; da alcune intercettazioni tra lo stesso Giuseppe Flachi con il figlio emerge che la criminalità organizzata ha infiltrazioni da almeno un ventennio nella società di spedizione e consegne pacchi in Lombardia".

"I rischi di infiltrazione della malavita nei servizi di recapito delle missive -è la conclusione- potrebbero aumentare sia per quanto concerne l'incumbent (ossia Poste italiane, ndr) sia relativamente agli operatori alternativi". Per questo è stato domandato ai rappresentanti del Governo "di sapere quali iniziative si intenda adottare per evitare che la criminalità organizzata estenda la propria influenza nel sistema dei subappalti nel mercato postale, in particolare modo nella fase di completamento della liberalizzazione del settore".

Intanto, il Tribunale di Milano ha commissariato per sei mesi alcune filiali lombarde della società coinvolta, con l'obiettivo di confiscarle o restituirle una volta sanate. "Tnt express Italy -spiega un comunicato dell'operatore- tiene a precisare che la decisione della Magistratura è pienamente in linea con le scelte dell'azienda che intende ribadire la propria volontà di creare, con ogni mezzo, barriere a possibili comportamenti estranei all'etica commerciale che da sempre l'ha contraddistinta".

martedì 12 aprile 2011

Scrive una lettera al Comune e le Poste gliela rimandano indietro: “È deceduto”

Curiosa vicenda a Belluno: per l'azienda di spedizioni
il Municipio è "morto" e la missiva viene rispedita al mittente

(archivio)

BELLUNO - Che sia un periodo difficile, ce n'era il sospetto. Ma che il Comune di Belluno fosse addirittura «deceduto», questa proprio mancava. Eppure è la risposta che le Poste di Belluno hanno dato a Stefano Giop, presidente della società che organizza la Santa Klaus Running nel capoluogo. 

La settimana scorsa, per chiudere la pratica relativa al contributo per la manifestazione, Giop spedisce con raccomandata al Comune di Belluno tutta la documentazione relativa all'evento. Lunedì Giop si ritrova nella cassetta delle lettere la cartolina color senape che lo invita a recarsi all'ufficio postale a ritirare una raccomandata. Quando ieri si presenta allo sportello, gli viene data una busta che assomiglia molto a quella che aveva spedito al Comune. Apre ed in effetti è proprio lei: dentro c'è tutta la documentazione spedita. Non capisce. Guarda con attenzione la busta e trova l'adesivo del postino con scritto «Restituita al mittente perché il destinatario è deceduto». «Non credevo ai miei occhi - commenta Giop sorridendo - Il sindaco non sarà contento di sapere che il Comune è deceduto...».

fonte: www.gazzettino.it

giovedì 7 aprile 2011

Poste Italiane: Rincaro pacchi postali, ma...

Oggi voglio spendere 2 righe sull'articolo apparso su www.altroconsumo.it e supportato da www.iljournal.it dove si parla di rincaro dei pacchi postali.
So bene quanto sia visto negativamente il servizio e i prezzi di Poste Italiane, ma bisogna obbiettare fino ad un certo punto.
Nello specifico si parla del servizio Pacco Celere 3. L'articolo non approfondisce affatto il problema e crea un'immagine negativa di Poste senza una realtà significativa dietro. Infatti il famoso rincaro è dovuto al semplice fatto che è stata introdotta l'IVA sui servizi fuori riserva del servizio universale. Chi ha studiato sa bene che 9,10€+IVA sono 10,92€ quindi l'aumento è stato di appena 0,48€. Il tutto non è da imputare a Poste Italiane. Con la liberalizzazione, Poste può mantenere determinati benefici (quali l'esenzione iva e i finanziamento del fondo di compensazione) solo sui prodotto in riserva, e qui ricordo che in termini di pacchi esiste il pacco ordinario a 7€ (che poi non si riesca a reperire il modello negli uffici postale è altro discorso). Per lo stesso motivo è stato aumentato il Pacco Celere 1. Introdotta l'IVA e riconsiderato il prezzo sulla base dei reali costi da sostenere (senza supporti e finanziamenti del servizio universale).
In conclusione il prodotto per spedire esiste: il pacco ordinario. Poi se si ha bisogno di un servizio in 1 giorno si deve pagare una somma adeguata e penso che i prezzi proposti da Poste Italiane siano nella media. Personalmente penso che l'articolo apparso, sul quale dibattevo nelle prime righe sia piuttosto superficiale e anche in ritardo (i rincari risalgono a diversi mese fa).

SA

martedì 5 aprile 2011

Pesce d'aprile, vittime le Poste italiane

Ci sono cascate. Le Poste Italiane sono cadute nella trappola del Comitato per i referendum sull'acqua pubblica e il nucleare di Reggio Emilia. Il gruppo si è inventato due francobolli sugli argomenti referendari, li ha attaccati su 170 buste spedite a organi di stampa nazionale da tre province diverse, Modena, Reggio Emilia e Parma. Alcune di queste sono state normalmente timbrate dalle Poste Italiane (Bologna CPM) e fatte recapitare. All'interno la lettera che spiega che l'iniziativa è nata "per protestare contro il silenzio mediatico calato sui referendum e il mancato accorpamento con le elezioni amministrative. Ci dispiace aver utilizzato le Poste Italiane come mezzo per veicolare la nostra missiva, ma crediamo che anche loro abbiano accettato con garbo il nostro pesce d'aprile"

Fonte La Repubblica
Pesce d'aprile, vittime le Poste italiane1.jpg

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lunedì 4 aprile 2011

Liberalizzazione: cambiano (di poco) le carte in tavola

Una variazione significativa è emersa dal Consiglio Dei Ministri del 23/03.
In risposta alle polemiche sulla precedente bozza del decreto sulla liberalizzazione, sono state apportate delle modifiche significative per il mercato delle aziende private. Come ben sappiamo, la bozza precedente al 23/03 garantiva per 15 anni, in totale, il servizio universale a Poste Italiane, manteneva sotto riserva gli atti giudiziari e poco si diceva sull'Authority di regolamentazione.
Il CDM del 23 ha confermato i 15 anni di affidamento del servizio universale, ma garantendo una verifica approfondita del mercato ogni 5 anni con la quale il servizio potrebbe essere posto in appalto. Ha anche ovviato alla riserva degli atti giudiziari permettendo l'invio delle multe mezzo Raccomandata AR e non Atto Giudiziario. Questo garantisce che anche le agenzie private, senza la necessità di avere un messo notificatore, possono recapitare le multe. E' una bella fetta da spartirsi e che cade dalle mani di Poste Italiane. Azzarderei che è un risparmio anche per i cittadini, i costi di notifica sarebbe ragionevolmente abbassati. Sull'Authority invece sono state inseriti dettagli specifici che inquadrano l'ente in una situazione di dubbia autonomia. L'Agenzia di regolamentazione farà parte del Ministero dello Sviluppo Economico quindi controllata dallo stesso governo che detiene il 100% di Poste Italiane Spa. Tuttavia gli organi interni e il consiglio direttivo saranno composti da membri ben selezionati per garantire al massimo l'autonomia della stessa ed evitare che venga politicizzata.

SA

giovedì 31 marzo 2011

Definizione: Posta ibrida


La posta ibrida è un sistema di corrispondenza postale in cui il messaggio è inviato tramite un documento elettronico ad un centro di stampa il più vicino possibile alla sua destinazione in modo da minimizzarne il tragitto in forma fisica. Poiché, in tal modo, si evitano alcuni processi di smistamento e spedizione la posta ibrida risulta meno costosa ed ecologica della posta tradizionale.

Storia

  • 1987 Nasce il servizio di posta ibrida PT Postel di Poste Italiane
  • 1989 Inizia la collaborazione tra Elsag e Poste Italiane
  • 1999 Nasce Postel Spa
  • 1999 La società Thurma sviluppa e gestisce un'interfaccia web (InterPosta) per la diffusione della posta ibrida tra gli italiani residenti all'estero
  • 2000 Poste acquista la licenza di InterPosta per gestirlo direttamente
  • 2000 Poste richiede a Thurma di estendere il concetto di posta ibrida a telegrammi e raccomandate
  • 2001 Poste Italiane acquista l'intero pacchetto azionario di Postel

Note

  1. ^ www.sole24ore.com

Bibliografia

  • Corriere della Sera, 14 luglio 1999, pag. 19.
  • La Stampa, 14 luglio 1999, pag. 14.
  • Il Messaggero, 14 luglio 1999, pag. 17.
  • La Repubblica, 14 luglio 1999, pag. 29.
  • Avvenire, 14 luglio 1999, pag. 13.
  • Il Giornale, 14 luglio 1999, pag. 20.
  • L'Unità, 14 luglio 1999, pag. 17.
  • TMC News, ore 12.45, 14 luglio 1999.
  • TG1 Economia, ore 13.55 del 14 luglio 1999.
  • TG2, ore 23.50 13 luglio 1999.

martedì 29 marzo 2011

Poste Italiane: restyling e Facebook

Poste italiane si rinnova con un restyling completo del sito, rendendo più semplice ed immediata la fruizione dei servizi online. Tra le novità anche la pagina istituzionale su Facebook.

Tempo di novità per Poste Italiane: il sito si rinnova e conquista una veste grafica tutta nuova per rendere la fruizione dei servizi online più semplice ed intuitiva da parte dei 5 milioni di utenti che ogni mese approdano sulle sue 7.400 pagine. Ad oggi si contano oltre 6 milioni di utenti registrati tra privati e imprese. Ma non è tutto, Poste Italiane strizza l'occhio al web 2.0 e sbarca su Facebook.

L'obiettivo è migliorare il rapporto con gli utenti, mediante una comunicazione immediata e semplificata. La navigazione del sito risulta migliorata, portando il portale web di Poste Italiane a diventare un vero e proprio ufficio postale virtuale.

Le tre macrosezioni - "Privati", "Professionisti e PMI", "Imprese e Pubblica Amministrazione" - indirizzano subito l'utente verso i prodotti ed i servizi di proprio interesse.

È quindi possibile accedere velocemente a servizi offerti per effettuaretrasferimenti di denaro, pagare i bollettini, inviare Raccomandate e Telegrammi, pagare Ici, multe e canone Rai e molto altro ancora.

È anche possibile effettuare una ricerca di tutti gli uffici postalipresenti sul territorio, basta inserire il nome della località di interesse o il CAP di riferimento per ottenere la lista degli uffici postali è infatti possibile conoscere l'ufficio postale più vicino tra i 14 mila presenti sul territorio italiano. Completano l'informazione ottenuta le indicazioni sugli orari ed i servizi offerti dall'ufficio in esame.

Utilissimo anche il servizio di monitoraggio, chiamato "Dovequando", che permette di tenere sott'occhio in ogni momento la data e l'ora della consegna di raccomandate, assicurate, PostaCelere e pacchi inviati.

Ma la novità più interessante riguarda lo sbarco di Poste Italiane sulsocial network fenomeno degli ultimi anni: Facebook. All'interno del sito è infatti presente il link alla pagina istituzionale sulla nota rete sociale che permette di rimanere sempre aggiornati su novità e curiosità sul Gruppo. Un modo tutto nuovo e moderno per relazionarsi con il proprio pubblico, dimostrando di essere al "passo con i tempi".

di Alessandro Vinciarelli

fonte www.pubblicaamministrazione.net

Postal Services Summit: Come sta cambiando il mercato dei servizi postali: liberalizzazione, regole, modelli di business ed innovazione dei processi

A Roma giovedì 31/03/2011 si terrà il summit organizzato dalla Business International.

"Finisce l'era del monopolio nei servizi postali: dal 1° gennaio 2011anche in Italia dovrà essere recepita la Direttiva Comunitaria sulla liberalizzazione dei servizi postali.

La liberalizzazione arriva nel nostro paese con un decreto legislativo approvato in prima battuta dal governo lo scorso 22 dicembre, a completamento del processo di apertura del mercato postale iniziato nel 2006.

• Quali sono le Key Issues dell'apertura del mercato?
• Come si configura oggi il settore postale in Italia?
• Quali le modifiche introdotte dalla normativa?
• Chi detterà le regole del settore?
• La liberalizzazione garantirà la concorrenza?
• Quali le best practice in Europa?

Non perdere questo evento per:
comprendere le novità normative e le conseguenze politico-economiche della completa liberalizzazione del mercato postale 

A chi è rivolto:
• Amministratore Delegato
• Direttore Generale
• Direttore/Responsabile Affari Legali 
• Direttore/Responsabile Affari Regolamentari
• Direttore/Responsabile Marketing
• Direttore/Responsabile Commerciale
• Direttore/Responsabile IT"

Invece di garantire i servizi postali in montagna il Governo crea una nuova Agenzia

"E' uno scandalo la decisione del Governo di creare una nuova Agenzia nazionale di regolamentazione del settore postale, giuridicamente distinta e funzionalmente indipendente rispetto agli operatori del settore postale, mentre non assicura la richiesta funzionalità degli uffici postali".
Lo ha dichiarato Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana, dopo aver appreso le decisioni governative prese in raccordo con l'Unione europea, alla regolazione dei mercati postali con gli strumenti previsti per organismi analoghi: adozione di provvedimenti in materia di qualità del servizio postale e dell'accesso alla rete e ai servizi, determinazione delle tariffe e promozione della concorrenza, controllo e monitoraggio del servizio.
Il decreto legislativo in materia di liberalizzazione del comparto postale in attuazione di obblighi derivanti dall'appartenenza all'Unione europea ( recepimento della direttiva 2008/6) stabilsice che il servizio universale resta affidato a Poste Italiane per un periodo di quindici anni. Ogni cinque anni il ministero dello Sviluppo economico verificherà, sulla base di un'analisi effettuata dall'autorità di regolamentazione, la conformità dell'affidamento del servizio universale. 
"In un momento come quello attuale - ha concluso Giurlani - credo che sia prioritario, soprattutto per quanto riguarda le aree montane, valorizzare e garantire gli esercizi ed i servizi di base anziché creare nuovi organismi. Tenere aperti gli uffici postali vuol dire animare un territorio e collegare ad esso tutta una rete di altri servizi di utilità. È ciò che serve per permettere di dare un piccolo segnale di sviluppo futuro a tutte quelle realtà periferiche che vedono sempre più i servizi essenziali a rischio". 

Agipress 

martedì 22 marzo 2011

Lla Poste network postale compie 10 anni

Tanti auguri a Lla Poste, un network di poste private a livello nazionale che mosse i primi passi agli albori del servizio private, nel 2001.
La rete è caratterizzata da un certa autonomia riservata alle singole agenzie, svincolate da royalty sul fatturato e da investimenti spropositati. 
La caratteristica del gruppo è un differente concetto di affiliazione rispetto al classico franchising basato su una comune attività lavorativa raccolta da un marchio unico e un software di gestione trasversale tra le agenzie che ne permette la collaborazione. Non conosco a fondo l'azienda ma posso capire quanto sia basata su concetti sani ben lontani dai classici franchising rubasoldi.

Poste: arriva in Consiglio dei ministri ultima tappa liberalizzazione

 affidato a Poste per 15 anni (Il Sole 24 ore - Radiocor) - , 21 mar - Ultima tappa per la liberalizzazione del mercato postale. Il  che recepisce la direttiva 2008/6 e che completa la liberalizzazione del settore, e' stato nell'agenda di  della riunione preparatoria del , prima del varo definitivo. Il prossimo Consiglio dei ministri si terra' mercoledi'. Il testo, in possesso di Radiocor, tra i punti principali prevede la ridefinizione del concetto di servizio universale che resta affidato a  per un periodio di quindici anni. Ogni cinque anni il ministero dello  verifichera', sulla base di un'analisi effettuata dall'autorita' di regolamentazione, la conformita' dell'affidamento del servizio universale. In caso di esito negativo il Ministero puo' disporre la revoca. Dall'area del servizio universale, che resta dunque affidato a Poste, dal primo giugno 2012 non rientrera' piu' la pubblicita' diretta per corrispondenza. Resta nella riserva postale, cioe' nella quota di monopolio del gestore del servizio universale, il recapito degli atti giudiziari. Inoltre il decreto sancisce la nascita dell'Agenzia nazionale di regolamentazione del settore postale che avra' funzione regolatoria e poteri sanzionatori. La collocazione dell'autorita' in seno alla struttura del ministero dello Sviluppo economico e' oggetto di procedura di infrazione relativamente al mancato riconoscimento dell'indipendenza. Nel testo si prevede una serie di requisiti come il fatto che l'Agenzia sia giuridicamente distinta e funzionalmente indipendente rispetto agli operatori del settore postale e che sia dotata di autonomia organizzativa, tecnico-operativa, gestionale ed operi in regime di trasparenza, economicita', indipendenza di giudizio e di valutazione. Al fine di rafforzare i requisiti di indipendenza dell'Agenzia, il decreto ha inoltre introdotto disposizioni sugli organi dell'Agenzia, le procedure di nomina, i poteri, le funzioni e la durata in carica degli organi nonche' le modalita' di determinazione dei compensi e le regole sull'incompatibilita' degli incarichi con altre attivita' professionali e di consulenza. Sono organi dell'Agenzia il  e il Collegio dei revisori dei conti. Il Consiglio direttivo, in particoalre, e' costituito da tre membri, di cui uno con funzioni di presidente, nominati con decreto del , previa deliberazione del Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dello Sviluppo economico. Le designazioni effettuate dal Governo sono sottoposte al parere delle competenti .

Visualizza altro http://archivio-radiocor.ilsole24ore.com/articolo-914207/poste-arriva-consiglio-ministri/#ixzz1HL7JmyqS

giovedì 17 marzo 2011

TNT Post: l’involuzione nella "libera concorrenza"

"...sono venuto a conoscenza che non ci troviamo di fronte ad una libera concorrenza, ma bensì ad una libera cessione dei servizi fatta da POSTE ITALIANE a TNT POST, un contratto stipulato ai vertici all'oscuro dei dipendenti, postini ed impiegati, che competono come burattini..."

<<TNT Post è un'azienda leader in un settore dove il servizio al cliente è affidato in prima linea alla professionalità e all'efficienza dei propri dipendenti. Mantenere questo livello di servizio significa garantire che la preparazione delle nostre persone sia sempre ai massimi livelli.>>

Queste sono le parole sul sito dell'azienda leader nel settore della logistica. TNT Post fa parte del Gruppo multinazionale olandese TNT N.V, nasce in Italia nel 1998 attraverso successive acquisizioni di agenzie private di recapito (tra cui lo storico marchio milanese Rinaldi L'Espresso) e altre società di produzione e servizi del settore. Questo servizio è ormai presente sull'intero territorio italiano, dalla Sicilia alla Lombardia. La delocalizzazione da più di 1 anno a questa parte sta avendo uno sviluppo sempre maggiore, grazie anche alle nuove liberalizzazioni del mercato. Ma sarà veramente così? Tnt Post è uno dei primi e più pericolosi concorrenti di Poste Italiane?

E' un ragazzo di 23 anni a raccontarci la sua esperienza di un anno, a Como, presso Servive Post S.r.l., agenzia che ha preso l'appalto da TNT Post sul territorio comasco, sia in città che nei comuni limitrofi, nel novembre 2009.

"Ho lavorato per un anno col mio mezzo di trasporto e benzina a mie spese. Sotto il sole, con la neve e la pioggia, senza neanche vestiario e borse decenti per riparare me e le lettere dall'acqua." Parole che dimostrano disorganizzazione, ma anche illegalità nell'uso del proprio mezzo non consono al servizio, diritto ormai ottenuto dal fattorino più di 20 anni fa.

"La cosa che più mi faceva arrabbiare, però, era il contratto, assolutamente irrispettoso ed indegno per qualsiasi lavoratore; per questo la ditta a Como cerca di assumere personale extracomunitario che non è solito a lamentele e soprattutto si accontenta anche di lavorare in nero".

Lavoro nero, perché è questo che si camuffa dietro il contratto. I portalettere ricevono una busta paga in cuil'80-90% del totale netto viene indicato sotto la voce -Trasferta -, che come tutti sappiamo spetterebbe ad un dipendente che usa il mezzo aziendale per viaggi di lavoro, sottraendo così, all'ipotetico imponibile, i contributi.

"Lavoravo dalle 6 alle 12 ore al giorno quando il flusso di corrispondenza lo richiedeva. Il contratto, se così lo si può chiamare, prevede un pagamento a cottimo, 10 cent a lettera, più la retribuzione di 2 ore giornaliere al minimo sindacale di un contratto multiservizi, non riconosciuto da CGIL, CISL e UIL, che non viene utilizzato neanche dalle cooperative, perchè su un monte di 8 ore giornaliere si arriverebbe a percepire 600-700 euro netti al mese". 

Solo due ore al giorno regolarmente stipendiate: 1/4 di ferie, malattie, tredicesima, liquidazione e contributi per la disoccupazione. Retribuzione a cottimo, come per la raccolta di arance e pomodori, solo che in questo caso si tratta di distribuzione di lettere ed il settore è il terziario. Tutto questo, molto probabilmente, per incentivare la celerità nella consegna, un fattore inversamente proporzionale a qualità e sicurezza del lavoro. Ogni anno decine di fattorini sono vittime di gravi incidenti, alcuni dei quali mortali: un ricordo particolare per Roberto Scavo, ragazzo vent'enne comasco, morto il 10 Marzo 2008 mentre adempiva il contratto trimestrale con Poste Italiane. Come riconoscenza del suo sacrificio, di lavoratore precario, i familiari hanno ricevuto una "modesta" cifra di 1700 euro, utile a coprire, in parte, i costi della sepoltura.

"Consegniamo posta, ordinaria e raccomandata, molto delicata: documenti di quasi tutte le banche, assicurazioni di ogni tipo, bollette, fatture d'importantissime società di telecomunicazione e posso assicurare che vista la disorganizzazione ed il malumore dei dipendenti, il servizio è veramente scadente. La posta è quasi sempre consegnata in ritardo ed in alcuni comuni, quelli più scomodi, come il comune di Brunate, si arriva a ricevere la posta massimo 1 volta al mese. In particolare ci sono parecchie lamentele per quanto riguarda la raccomandata: gli utenti dei comuni che devono ritirarla in ufficio, sono obbligati a recarsi all'unico ufficio in centro città e percorrere anche più di 15 Km, da zone come Lurate Caccivio ed Erba." 

Se in città della Lombardia la situazione è questa, come può essere la qualità del lavoratore e del servizio in luoghi dove la precarietà è più alta e la densità della popolazione è più bassa, come in Sicilia o in Sardegna per esempio?

Questa è la realtà del "portalettere del futuro", la libertà che il lavoratore, in questo caso il fattorino, ha ottenuto grazie alla liberalizzazione del mercato della corrispondenza. Disoccupato dal 1° di gennaio, perchè ha deciso di rifiutare UN altro anno (obbligatorio) a tempo determinato alle medesime condizioni; la rabbia dell'ex dipendente non finisce qui: "Contattando sia CISL che CGIL sono venuto a conoscenza che non ci troviamo di fronte ad una libera concorrenza, ma bensì ad una libera cessione dei servizi fatta da POSTE ITALIANE a TNT POST, un contratto stipulato ai vertici all'oscuro dei dipendenti, postini ed impiegati, che competono come burattini. Ma forse di questo sarà meglio parlarne un'altra volta.

TNT post: sure we can... Sure?! Ma de ché??

fonte: www.agoravox.it
di Michele Donà (sito)


Poste Italiane Spa: The Fifth "World's Most Admired Company"

Poste Italiane Spa nuovamente tra le prime 10 aziende più ammirate del settore nel mondo, quest'anno al quinto posto.
Aggiungo che è al nono anno consecutivo di utile netto in crescita (1.018 milioni di euro).
Dati veramente eccellenti, abbiamo un'azienda italiana che pare essere invidiata nel mondo, di fatto esporta il proprio know-how in paesi come Russia, Egitto, Albania e Libano ed è il punto di riferimento per aziende in molti altri paesi. La cosa dovrebbe essere molto confortante per noi Italiani, direi che ci dovrebbe tranquillizzare.
Il dubbio che mi tormenta è come mai a noi che viviamo l'azienda come clienti non siamo proprio della medesima opinione. Cioè avrò sentito lamentele su Poste Italiane qualche migliaio di volte. Pacchi spariti o arrivati senza il contenuto, lettere perse, e così via.
Vorrei, quindi, fare un paio di riflessioni sul caso. Riflettendo sull'argomento come cliente diretto, Poste Italiane non lavora affatto bene. Personalmente ho avuto gravi problemi sui pacchi postali ed è capitato qualche guaio anche con le raccomandate, mai arrivate. A parte l'esperienza personale è noto più o meno a tutti che per l'opinione pubblica il servizio postale di recapito dell'azienda non funziona affatto. Basta mettersi davanti ad un ufficio postale e sentire quale opinione, almeno la metà delle persone avrà di che lamentarsi. A sostegno del problema, è l'oramai diffuso commerce elettronico sopratutto per gli acquisti esteri. Fate un giro su Google scrivendo "don't ship to italy". Scoprirete che l'Italia è paragonata a paesi del terzo mondo sotto questo aspetto, i venditori di eBay esteri o siti di commercio elettronico molto spesso, consapevoli dei problemi postali, non spediscono in Italia per evitare di dover rimborsare l'acquirente o comunque di fare brutta figura.
Posso aggiungere un altro problema ancora, riguarda il servizio sportello. Il numero di uffici o sportelli aperti è sempre insufficiente quindi fare la fila è cosa, oramai, normale. Ma addirittura stare in attesa per mezza mattinata, parliamo di ore ed ore, è assurdo. Penso che oramai siano riusciti ad abituarci all'idea di dover fare una fila insostenibile a tal punto da abbattere anche le lamentele ufficiali sul caso. Dico io, pagare un bollettino diventa perdere mezza giornata di lavoro. 
Un altro punto da considerare, in qualità di destinatario, è il servizio di recapito. Chi non ha avuto problemi nel recapito della corrispondenza alzi la mano. Dato per certo che il problema ci sia, vorrei affrontare più che altro il motivo e le cause dello stesso. Alla base, penso, si evidenzia il fatto che negli ultimi anni Poste Italiane a totalmente cambiato il concetto di postino. Fino a molti anni fa il postino era un figura fidata, professionale anche. La si aspettava con ansia, molto spesso. Il postino di turno operava sempre sulla stessa zona per anni ed anni a tal punto da conoscere di persona ogni singolo destinatario e spesso instaurava bei rapporti con i residenti della zona di competenza guadagnandoci pure. Ora pensiamo al postino moderno. Contratto di 6 mesi, precario, spesso a lavoro con il proprio mezzo, assegnato in nuove zone in eventuali assunzioni future. In questo modo il lavoro è appesantito, perde quel coinvolgimento che dava un tempo alla figura di postino. Oltre a questo, tenendo conto del contratto di lavoro, delle prospettive del dipendente, spesso della poca conoscenza della zona di recapito e magari anche di un organigramma povero che sovraccarica il lavoratore, viene meno quell'efficienza e rapidità nella consegna. 
Ora mi chiedo, per noi Italiani, Poste Italiane Spa è al quinto posto tra le aziende più ammirate?

martedì 15 marzo 2011

Le Poste Private: cosa sono e come funzionano

A tutti, buon pomeriggio.
Oggi mi diletterò un poco a spiegare con parole semplici cosa sia e come lavora un'agenzia di poste private.
Intanto vorrei sottolineare quanto ancora sia diffusa la diffidenza e la tendenza ad utilizzare Poste Italiane da parte degli utenti. Ci si può facilmente rendere conto, che anche professionisti, quali avvocati, non hanno piena fiducia nel servizio privato e preferiscono affrontare spese maggiori in termini sopratutto di tempo.
Analizzando la cosa, mi è stato chiaro, che il problema principale sia dovuto ad una questione legale. Infatti molto spesso l'utente dubita del valore legale della lettera in raccomandata, per esempio. Basta utilizzare una ricevuta creata dal sistema piuttosto che la classica veline compilata a mano ed ecco che l'avvocato mi dubita sul valore della lettera.
Quello che consiglio, personalmente, è di mantenere linee di lavorazione ben salde. Per dimostrare al cliente che la nostra agenzia lavora in modo legale e tutto sia valevole al pieno, non bisogna smentirsi. Cambiare sistema di lavorazione ed adeguarsi "ai vecchi sistemi" da un'immagine di poca organizzazione e dubbia validità e si ha il risultato opposto a quello sperato. Bisogna, invece, offrire un servizio rigido ed efficace. Sviare ogni dubbio con licenza alla mano. Dimostrare che la nostra è un'attività regolamentare e sopratutto molto più avanzata rispetto alle poste di stato.
Beh, ora torno sull'argomento principale. 
Un'agenzia di poste private si definisce tale, quanto offre determinati servizi dell'ambito postale. Ovvero accettazione di lettere, plichi e pacchi. Per poter essere tale, l'operatore deve avere una particolare licenza/autorizzazione sancita (attualmente) dal ministero dello Sviluppo Economico Dipartimento per le Comunicazioni. Quest'ultimo ne regola l'emissioni, i controlli e le verifiche.
Dietro autorizzazione/licenza, l'agenzia può accettare lettere con pieno valore legale. Nei precedenti post su questo blog sono descritti i limite, ovvero la riserva entro la quale un'agenzia postale non può lavorare (posta sotto i 50 grammi o 1,50€ di valore, atti giudiziari).
Detto questo andiamo ad analizzare il lavoro che sta dietro ad una lettera. Quindi ecco come funziona un'agenzia di poste private.
In base alla regolamentazione del Ministero un'operatore postale privato può gestire tutti gli ambiti di lavorazione di una lettera, sempre che sia fuori riserva. Quindi la raccolta, il trasporto, lo smistamento e la distribuzione.
Allora una volta accettata (raccolta) la lettera va presa in carico (trasporto) dall'operatore che ne effettua la consegna (anche la stessa agenzia di accettazione). Ovviamente a monte avverrà un discorso di assegnazione in base alla competenza territoriale dell'agenzia (smistamento). Infine verrà effettuata la consegna (distribuzione). 
Ovviamente, non tutta la posta accettata è di competenza della stessa agenzia in termini di recapito. Quindi nasce il bisogno di una rete di uffici ed ecco che, in questo settore, il franchising è una soluzione ideale. Certamente non l'unica, basti pensare a cooperative, contratti privati o accordi tra società diverse. 
In Italia, escludendo i grossi operatori privati come TNT e simili, le aziende che hanno una buona copertura territoriale sono poche. Portando qualche esempio si nota Mail Express, Smmart Post, Sail Post, ed altre.
Questa capillarità permette ad ogni singola agenzia di offrire una servizio quanto più equilibrato possibile. Tuttavia una copertura nazionale come quella di Poste Italiane, ad oggi non esiste da parte di un operatore privato. Ecco quindi la necessità per un'agenzia di poste private di appoggiarsi, in ogni caso, all'operatore di stato per poter coprire tutto il territorio nazionale anche dove non sono presenti agenzia postali del proprio gruppo. 
Quindi, riassumendo, tra il lavoro di un'agenzia privata, anche quello di "veicolare" la posta delle zone non coperte su Poste Italiane, ovviamente posta dove il guadagno è zero.
Ogni società, offre anche servizi aggiuntivi, bollettini postali, ricariche, ecc. Sopra ho certamente descritto il cuore del lavoro che svolge un'operatore privato. Per gli utenti che intendo avvalersi dei servizi di un'agenzia privata non posso che spronarli a farlo. Oltre il risparmio di tempo speso a fare la fila, si tenga conto che, molto spesso, presso un'ufficio privato non si deve compilare modulistica di nessun genere. Quindi il concetto di "spedire una raccomandata" cambia totalmente, in positivo.

L'argomento è molto più lungo anche restando solo sui concetti del lavoro di un'operatore. Quindi ben vengonao commenti aggiuntivi.
Per il momento è tutto lascio la rete Google ;)

ANTITRUST: AVVIA ISTRUTTORIA NEI CONFRONTI DI POSTE ITALIANE

(AGI) - Roma, 14 mar. - L'Antitrust ha avviato un'istruttoria nei confronti di Poste Italiane. Il procedimento dovra' verificare se la societa' abbia ostacolato l'azienda Selecta a favore della controllataPostel, e cioe' in pratica verra' verificato "se la societa', con i suoi comportamenti, abbia ostacolato, a vantaggio della propria controllata Postel, la presenza sul mercato dell'azienda Selecta. SiaPostel che Selecta operano nel settore dei servizi di intermediazione tra i clienti-mittenti e il fornitore del servizio di posta massiva, cioe'Poste stessa: in sostanza le due societa' svolgono attivita', per conto della clientela, di ricezione dati/stampa/imbustamento, affidando poi il recapito a Poste".
  Secondo il provvedimento, notificato oggi nel corso di alcune ispezioni condotte in collaborazione con il Nucleo Tutela Mercati della Guardia di Finanza, Poste Italiane, in una fase di liberalizzazione del mercato, "potrebbe aver abusato della propria posizione dominante detenuta nel settore dei servizi di recapito di posta massiva, ponendo in essere condotte finalizzate ad escludere dal mercato Selecta in quanto concorrente di Postel. In particolare Poste, con questo obiettivo, avrebbe repentinamente cambiato strategia nella richiesta di pagamenti a Selecta per il servizio di recapito: dopo avere consentito nel tempo la creazione di una esposizione debitoria di Selecta pari a 65 milioni di euro nel 2008 e a 72,3 milioni di euro nel 2009, avrebbe richiesto, a partire da settembre 2010, un piano di rientro, pena la mancata erogazione del servizio di recapito della posta massiva (bollette, fatture commerciali etc.). Inoltre, Poste Italiane avrebbe richiesto il pagamento contestuale dei servizi, a fronte di precedenti condizioni contrattuali che prevedevano un termine di 75 giorni, in alcuni casi dilazionato. Nessuna modifica nei pagamenti sarebbe stata invece praticata a Postel. Una simile condotta, se provata, comporterebbe un vantaggio per la stessa Poste Italiane che acquisirebbe, tramite Postel, la quota di mercato attualmente detenuta da Selecta, con possibili riflessi sulle condizioni dell'offerta: gli utenti del servizio di posta massiva vedrebbero ridursi la possibilita' di rivolgersi ad operatori diversi dalla societa' integrata nel Gruppo Poste Italiane".

Fonte: www.agi.it

sabato 12 marzo 2011

Franchising ed affiliazioni a società di poste private

Con questo post voglio iniziare una serie di articoli e riflessioni sul franchising in generale ed in particolare sul settore postale.
Intanto cerchiamo di capire con parole povere cosa sia e cosa significhi entrare a far parte di una franchising.
Questo particolare contratto è nato dall'esigenza da parte di un'azienda di dare in concessione ad altri il proprio prodotto o servizio mantenendo una certa immagine, riservandosi determinati diritti sulla concessione nonché pretendendo dati dovere dall'affiliato. 
Un'azienda dopo anni di esperienza matura delle conoscenza che non sono acquisibili senza testare il mercato direttamente o senza investire somme anche ingenti per realizzare un prodotto o servizio o un brevetto o marchio. Tutto questo fa parte del contratto. Avere questa esperienza aziendale (Know-how) o un marchio riconosciuto in concessione vuol dire avviare un'impresa avendo già una base perché l'idea offerta è valida in quanto l'azienda madre si è già proposta, con successo, sul mercato da tempo, oppure perché il marchio aziendale è conosciuto ed identifica in modo particolare il settore di impresa quindi attira il giusto target di utenti.
Detto questo una società di servizi postali che si propone in franchising va valutata nel suo complesso per poter dire se l'investimento sia valido oppure no.
Possiamo dire che i servizi offerti (a parte qualche servizio marginale) sono identificati del settore stesso quindi non influiscono molto sulla valutazione. E' ovvio che offrono il servizio di spedizione pacchi e raccomandate quindi la cosa è marginale ai fini giustificativi della spesa da affrontare. Per poter giustificare una specifica spesa di affiliazione, in questo settore, va valutata, per esempio, l'esperienza che l'azienda ha. Ancora, potremmo tener conto di servizio aggiuntivi che offre ed infine la popolarità del marchio.
L'esperienza di un'azienda è un qualcosa di astratto. Infatti nel contratto di franchising si accetta per così com'è. Non è discutibile se abbia o meno un certo valore. L'azienda la propone, l'affiliato la accetta. Per questo motivo deve essere l'affiliato ad esser in grato di valutare se questo know-how è valido in rapporto all'investimento richiesto. Se posso aggiungere un consiglio banale non affidatevi alle parole dei commerciali dell'azienda, è ovvio che diranno cosa del tipo "abbiamo 50 agenzia in italia" o "siamo nel settore da 10 anni" o ancora "offriamo dei servizi che ci distinguono" spesso tendono ad aggiungere affermazioni astratte tipo "abbiamo in apertura altri 40 point". 
Per valutare l'esperienza di un'azienda è importante andare nella loro sede principale, vedere dal vivo il lavoro che gestiscono quanti clienti hanno nel loro porta-folio, che volumi gestiscono. Si presume che una società intenda avviare un rete di affiliati per espandere il loro potere in termini di recapito. Se come azienda madre ci si trova di fronte ad una piccola agenzia con volumi discutibili penso possiate scartare la società. Bisogna partire dal presupposto che l'azienda madre dovrà sostenere l'affiliato nella ricerca dei clienti, perlomeno dovrà essere in grado di dare indicazioni e linee guida su come mandare avanti l'aspetto commerciale quindi il franchisor (azienda madre) deve essere più che consolidato sotto questo aspetto.
Qualcosa da dire anche sui servizi aggiuntivi. Il settore offre servizi standard che debbono esserci per poter considerare un'attività di servizi postali come tale. In base alla tipologia di attività che pensate di voler svolgere ben vengano servizi quali pagamento bollettini, ricariche ecc. C'è da tener conto che l'aspetto qualità è importante in questa attività quindi le aziende che offrono servizi a valore aggiunto tecnologici (quali tracciatura in tempo reale a data ora o luogo certo) hanno molti punti a favore. Personalmente non ho mai puntato ai clienti private quindi i piccoli servizi servono a poco, ma per essere competitivo e dare fiducia ad un grosso cliente bisogna avere un servizio di qualità, trasparente e conveniente ad esempio un servizio di tracciatura efficace e funzionale non solo a parole.
Concludo con una personale valutazione su qualche presunto investimento nel settore.
Un imprenditore può investire nel settore avendo diversi punti di vista. Avviare un'attività già bella è pronta non esiste. Se si riceve una proposta di investimento "tutto incluso" con le promosse di volumi di lavori già consolidati sulla zona di interesse è da valutare in modo molto approfondito. Prima bisogna avere le prove effettive del lavoro e dei volumi. Ovviamente tutto questo è da proporzionare all'investimento richiesto. Dietro a 15.000 - 20.000 € di investimento ci deve essere del lavoro reale altrimenti è difficile poterlo definire valido.
Altro modo di vedere l'impresa sarebbe quello più concreto di valutare da noi la zona di interesse, i potenziali clienti e fare un pò di ricerche e capire i volumi che si possono raggiungere. Qui si parte con un piede avanti. Allora si potrebbe identificare una società seria che in base all'investimento, dia un valore serio alla nostra attività con servizi a valore aggiunto, un'immagine consolidata e un supporto strutturato. 
Non è possibile definire in modo semplice se un investimento di 5.000 € sia più vantaggioso di una da 20.000 €. Bisogna partire dalla stabilità dell'azienda e dalla proposta nel complessivo.

Beh, spero di essere stato di aiuto per chi ha intenzione di entrare nel settore. Mi dilungherò ancora su questo argomento perché molte aziende utilizzano il franchising unicamente per fare cassa, preparando un bel pacco di menzogne e belle proposte e promesse.

Liberalizzazione postale del 01/01/2011

3, 2, 1, eccoci. 01/01/2011. L'ora X per gli operatori postali.
Ma cosa succede? Dopo più di 2 mesi non è cambiato nulla!!
Già! A quanto sembra il disegno di legge che recepisce la direttiva europea in materia è pronto e reso pubblico, ma non ancora attuato, quindi di fatto a tutt'oggi la liberalizzazione non è partita..
Poco male potremo dire, qualche mese in più non sarà un grosso problema. Il vero danno è la legge stessa per come è stata recepita. Infatti è ben noto, per chi si è tenuto aggiornato in questi mesi, che la liberalizzazione avverrà ma solo in parte. Lo stato, infatti, ha concesso agli operatori postali "un contentino" soltanto. Ovvero escono dalla riserva (dicesi riserva postale quanto può essere gestito solo dal fornitore del servizio universale) le lettere sotto i 50 grammi o di valore inferiore a 1,50€, gli atti amministrativi della PA mentre rimangono sotto riserva gli atti giudiziari.
Ora analizzando la situazione è facile capire che poco cambierà anche dopo la legge attuativa.
In particolare le lettere sotto riserva, veniva ugualmente gestite dalle aziende private offrendo un servizio a valore aggiunto quale la data e ora certa. Cioè le lettere sotto i 50 grammi o di valore inferiore a 1,50€ erano comunque gestite da società private in modo legale. Aggiungo che gli atti amministrativi grazie a gare ed affidamenti ad Hoc da parte di comuni e PA erano anch'essi gestiti spesso da società private. Allora mi chiedo, cosa sarà la liberalizzazione postale una volta attuata? Lascio a voi le riflessioni sul caso. E' ovvio che lo Stato Italiano ha gestito la situazione prendendo accordi anticipatamente con Poste Italiane, addirittura garantendogli il servizio universale per altri 15 anni.
Per completezza voglio aggiungere che non per tutti questo è un male.
Infatti la liberalizzazione era attesa, in modo particolare, per l'affidamento del servizio universale a società diverse da Poste Italiane. In alcuni stati il servizio è stato spezzettato affidandolo a società private locali. Visto e considerato che in italia le società in grado di gestire questo servizio sono pochissime (vedi TNT post o altri piccoli consorzi locali), visto quanto detto sopra riguardo alle lettere sotto riserva, per la stragrande maggioranza dei piccoli operatori postali privati in Italia non sarebbe cambiato tanto anche se la liberalizzazione fosse stata recepita come da direttive dell'Europa.
Inutile concludere dicendo che la liberalizzazione postale è solo una piccola modifica burocratica alla quale si dà particolare rilievo solo per interesse. Molto spesso da società di poste private viene strumentalizzata ed utilizzata come arma per attirare nuovi affiliati.