mercoledì 20 aprile 2011

Caso Tnt: ci sono rischi di repliche?

Un gruppo di senatori associa la presenza mafiosa rilevata nei subappalti dell'operatore alla liberalizzazione in atto. Intanto, il Tribunale ha commissariato alcune filiali


Il mondo dei subappalti, un potenziale rischio

Davanti alla scoperta delle infiltrazioni della malavita nel mondo del subappalto postale e davanti al completamento della liberalizzazione, il primo fenomeno potrebbe trovare nel secondo un ambiente adeguato per crescere? A porsi il quesito sono stati otto senatori in una interrogazione a risposta scritta il cui primo firmatario è Luigi Vimercati (Pd). Interrogazione destinata ai ministri dell'Interno Roberto Maroni e dello Sviluppo economico Paolo Romani.

Nello svolgimento della propria attività in Lombardia, Tnt global express (ex Traco spa) "ha concesso in subappalto -ricorda il documento- alcuni dei propri servizi di recapito di plichi a consorzi e cooperative di trasporto; secondo quanto emerge dall'ordinanza di custodia cautelare del giudice per indagini preliminari Giuseppe Gennari, eseguita in data 14 marzo nei confronti di 35 presunti appartenenti alla 'ndrangheta, la malavita organizzata avrebbe assunto il controllo di questi servizi da almeno due anni; dalle notizie emerse nel corso della conferenza tenuta nella Procura di Milano, nessun funzionario della Tnt è stato indagato".

"Secondo l'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia, sembra che ad organizzare il business della consegna della posta fosse, in particolare, la famiglia del presunto boss Giuseppe Flachi; da alcune intercettazioni tra lo stesso Giuseppe Flachi con il figlio emerge che la criminalità organizzata ha infiltrazioni da almeno un ventennio nella società di spedizione e consegne pacchi in Lombardia".

"I rischi di infiltrazione della malavita nei servizi di recapito delle missive -è la conclusione- potrebbero aumentare sia per quanto concerne l'incumbent (ossia Poste italiane, ndr) sia relativamente agli operatori alternativi". Per questo è stato domandato ai rappresentanti del Governo "di sapere quali iniziative si intenda adottare per evitare che la criminalità organizzata estenda la propria influenza nel sistema dei subappalti nel mercato postale, in particolare modo nella fase di completamento della liberalizzazione del settore".

Intanto, il Tribunale di Milano ha commissariato per sei mesi alcune filiali lombarde della società coinvolta, con l'obiettivo di confiscarle o restituirle una volta sanate. "Tnt express Italy -spiega un comunicato dell'operatore- tiene a precisare che la decisione della Magistratura è pienamente in linea con le scelte dell'azienda che intende ribadire la propria volontà di creare, con ogni mezzo, barriere a possibili comportamenti estranei all'etica commerciale che da sempre l'ha contraddistinta".

2 commenti:

  1. Si vuole sottolineare che è colpa dei capo filiali , ma chi ha veramente colpa è di chi gestiva direttamente questi fornitori direttamente dalla Sede di Torino, come tutte le manovre sporche che facevano a discapito dei capo filiali ( parafulmini) Perchè non si da pubblicità che sia l'amministratore delegato che altri il Direttore alla sicurezza e il direttore Operativo sono stati cacciati in malo modo, da non poter più mettere piede nelle filiali?????

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  2. Il giovane manager Palermo chiede risultati (riduzione drastica dei costi) ma non si pone il problema etico di come si possa lavorare sottocosto per lunghi periodi.

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