sabato 7 maggio 2011

Attuazione liberalizzazione postale, malcontento posta private

Si riporta il link al testo integrale della Gazzetta Ufficiale del 29/04/2011 (GU 29/04/2011 n. 98) inerente il decreto attuativo di liberalizzazione postale.
2 righe in più aggiunte alla bozza di legge precedente hanno cambiato molto per le aziende private.


SA

Poste I.: l'esclusiva sulle multe resta a Sarmi (MF)

MILANO (MF-DJ)--Per Poste I. e' stato come segnare un gol in zona Cesarini, o per la 
verita', come segnarlo gia' dentro il tunnel che riporta agli spogliatoi. 
Il decreto legislativo 13 marzo 2011, scrive MF, differisce di pochissimo, appena due righe, 
dal testo esaminato e licenziato circa un mese fa dal Consiglio dei ministri, ma quelle due 
righe pesano non poco sui conti del gruppo guidato dal riconfermato Massimo Sarmi.  
Il dlgs riscrive le norme di liberalizzazione del mercato postale secondo le direttive Ue. Nel 
testo esaminato dal consiglio dei ministri, a differenza delle precedenti bozze circolate in 
Parlamento, tra le riserve lasciate al gruppo pubblico risultava solo la consegna in 
esclusiva degli atti giudiziari e non si parlava piu' di consegna delle contravvenzioni al 
codice della strada, un mercato su cui, da tempo, avevano messo gli occhi gli operatori 
privati.  
Nel testo pubblicato in Gazzetta, e quindi gia' operativo, pero' appaiono le due righe 
in questione, che pure nel solito modo criptico dei documenti burocratici, 
restituiscono a Poste l'esclusiva.  
Restano, infatti, agli uomini di Sarmi "i servizi inerenti le notificazioni a mezzo posta di cui 
all'articolo 201 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285".  
Il decreto contiene anche un'altra importante novita': istituisce l'Agenzia nazionale di 
regolamentazione del settore postale, che dovra' vigilare sul nuovo mercato liberalizzato. 

MilanoFinanze

sabato 30 aprile 2011

L´importanza della (leale) concorrenza

01/05/2011 | Luca Palermo
Nell´ambito del mercato nazionale dei servizi postali, la persistenza di una relazione tra Stato ed economia è intrinsecamente contraddittoria.
C´è una rinnovata attenzione per il tema di quale rapporto tra Stato ed economia possa favorire lo sviluppo del nostro sistema e consentire di cogliere le opportunità che sono offerte dall´unificazione e armonizzazione dei mercati. Di nuovo ci si pongono interrogativi riguardanti l´opportunità o meno di uno Stato interventista o comunque più presente nell´economia e tali dubbi incrociano alcune valutazioni sulla direzione degli interventi realizzati negli ultimi anni dall´attuale governo in specifici settori.
 
Non è mia intenzione esprimere un giudizio di natura politica su temi di così grande rilevanza che riguardano l´economia nella sua dimensione di sistema. La mia recente esperienza alla guida di un´azienda privata direttamente interessata dal processo di liberalizzazione del proprio mercato di riferimento mi porta tuttavia a voler condividere una valutazione sull´esito di questo processo.
L´impressione è che la nostra testimonianza possa aiutare a comprendere meglio come il contesto nel quale gli operatori economici in Italia definiscono e realizzano i propri progetti strategici non sia sempre l´esito di una ponderata valutazione del decisore pubblico sul rapporto tra Stato ed economia nella sua grande complessità e articolazione.
L´esperienza di Tnt Post quale primo operatore privato sul mercato nazionale dei servizi postali, attivo in Italia dal 1998 ed impegnato dal 2006 nel lungo percorso verso la liberalizzazione del mercato che si sta finalmente chiudendo in queste settimane, porta verso una diversa valutazione: lo Stato italiano si è trovato a dover attuare la liberalizzazione del traffico delle merci e dei capitali condivisa a livello europeo e lentamente sta accettando di adattare alle esigenze del nuovo mercato quel complesso insieme di diritti, doveri e responsabilità che sono necessari alla crescita di ogni settore dell´economia come anche alla tutela degli interessi in gioco, sia pubblici sia privati.
 
Tnt Post ha sperimentato direttamente come operatore privato e come parte di un Gruppo attivo in più Paesi europei, quali Olanda, Germania ed Inghilterra la persistenza di una relazione tra Stato ed economia intrinsecamente contraddittoria. La presenza dello Stato italiano nell´economia può essere molto forte, nel momento in cui sceglie di restare azionista di controllo di operatori economici con ruolo dominante sul mercato, come è il caso di Poste italiane (che opera, tra l´altro, in tre distinti mercati con alto livello di regolamentazione). Contemporaneamente può essere molto debole, se non "carente", qualora non affronti con adeguata convinzione il problema di un conflitto di interessi tra il ruolo di azionista di controllo e il ruolo di regolatore in mercati che si stanno aprendo alla concorrenza, come è appunto il caso del nostro mercato; non si impegni nel definire e nel far rispettare le regole del gioco necessarie per garantire una sana concorrenza nel rispetto degli interessi di tutti gli attori in campo che, nel caso del mercato postale, sono numerosi e di diverso peso economico. Solo recentemente e con qualche mese di ritardo rispetto alla scadenza condivisa a livello europeo, si è arrivati in Italia alla definizione univoca dell´insieme di norme attese da tutti gli operatori del mercato postale.
Queste includono: regole per la tutela di interessi pubblici, attraverso una nuova disciplina del servizio universale e la sostenibilità dei costi; regole per il completamento del mercato unico dei servizi postali, mediante la riduzione dell´area di riserva e regole per l´attuazione di forme leali di concorrenza, attraverso l´istituzione dell´Agenzia per la regolamentazione del settore.
 
L´opinione dichiarata di Tnt Post in merito è positiva: finalmente l´esistenza di norme certe, un quadro di riferimento chiaro all´interno del quale potersi muovere, quanto più in linea possibile con le indicazioni prodotte in ambito comunitario.
Nella revisione delle regole del gioco, che era l´unico ambito in cui ci si poteva attendere un intervento favorevole alla creazione di migliori condizioni di concorrenza (essendo preclusa l´ipotesi della privatizzazione di Poste), ancora resta molto da fare, nell´ottica della miglior definizione dei meccanismi di attuazione delle modalità di disciplina del mercato.
Il nostro auspicio è dunque che si possa arrivare in tempi brevi ad un maggiore equilibrio tra le diverse dimensioni dell´intervento dello Stato nell´economia, affinché aspetti strutturali e aspetti normativi possano sostenere, in modo armonico e sinergico, crescita e innovazione.

mercoledì 20 aprile 2011

Caso Tnt: ci sono rischi di repliche?

Un gruppo di senatori associa la presenza mafiosa rilevata nei subappalti dell'operatore alla liberalizzazione in atto. Intanto, il Tribunale ha commissariato alcune filiali


Il mondo dei subappalti, un potenziale rischio

Davanti alla scoperta delle infiltrazioni della malavita nel mondo del subappalto postale e davanti al completamento della liberalizzazione, il primo fenomeno potrebbe trovare nel secondo un ambiente adeguato per crescere? A porsi il quesito sono stati otto senatori in una interrogazione a risposta scritta il cui primo firmatario è Luigi Vimercati (Pd). Interrogazione destinata ai ministri dell'Interno Roberto Maroni e dello Sviluppo economico Paolo Romani.

Nello svolgimento della propria attività in Lombardia, Tnt global express (ex Traco spa) "ha concesso in subappalto -ricorda il documento- alcuni dei propri servizi di recapito di plichi a consorzi e cooperative di trasporto; secondo quanto emerge dall'ordinanza di custodia cautelare del giudice per indagini preliminari Giuseppe Gennari, eseguita in data 14 marzo nei confronti di 35 presunti appartenenti alla 'ndrangheta, la malavita organizzata avrebbe assunto il controllo di questi servizi da almeno due anni; dalle notizie emerse nel corso della conferenza tenuta nella Procura di Milano, nessun funzionario della Tnt è stato indagato".

"Secondo l'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia, sembra che ad organizzare il business della consegna della posta fosse, in particolare, la famiglia del presunto boss Giuseppe Flachi; da alcune intercettazioni tra lo stesso Giuseppe Flachi con il figlio emerge che la criminalità organizzata ha infiltrazioni da almeno un ventennio nella società di spedizione e consegne pacchi in Lombardia".

"I rischi di infiltrazione della malavita nei servizi di recapito delle missive -è la conclusione- potrebbero aumentare sia per quanto concerne l'incumbent (ossia Poste italiane, ndr) sia relativamente agli operatori alternativi". Per questo è stato domandato ai rappresentanti del Governo "di sapere quali iniziative si intenda adottare per evitare che la criminalità organizzata estenda la propria influenza nel sistema dei subappalti nel mercato postale, in particolare modo nella fase di completamento della liberalizzazione del settore".

Intanto, il Tribunale di Milano ha commissariato per sei mesi alcune filiali lombarde della società coinvolta, con l'obiettivo di confiscarle o restituirle una volta sanate. "Tnt express Italy -spiega un comunicato dell'operatore- tiene a precisare che la decisione della Magistratura è pienamente in linea con le scelte dell'azienda che intende ribadire la propria volontà di creare, con ogni mezzo, barriere a possibili comportamenti estranei all'etica commerciale che da sempre l'ha contraddistinta".

martedì 12 aprile 2011

Scrive una lettera al Comune e le Poste gliela rimandano indietro: “È deceduto”

Curiosa vicenda a Belluno: per l'azienda di spedizioni
il Municipio è "morto" e la missiva viene rispedita al mittente

(archivio)

BELLUNO - Che sia un periodo difficile, ce n'era il sospetto. Ma che il Comune di Belluno fosse addirittura «deceduto», questa proprio mancava. Eppure è la risposta che le Poste di Belluno hanno dato a Stefano Giop, presidente della società che organizza la Santa Klaus Running nel capoluogo. 

La settimana scorsa, per chiudere la pratica relativa al contributo per la manifestazione, Giop spedisce con raccomandata al Comune di Belluno tutta la documentazione relativa all'evento. Lunedì Giop si ritrova nella cassetta delle lettere la cartolina color senape che lo invita a recarsi all'ufficio postale a ritirare una raccomandata. Quando ieri si presenta allo sportello, gli viene data una busta che assomiglia molto a quella che aveva spedito al Comune. Apre ed in effetti è proprio lei: dentro c'è tutta la documentazione spedita. Non capisce. Guarda con attenzione la busta e trova l'adesivo del postino con scritto «Restituita al mittente perché il destinatario è deceduto». «Non credevo ai miei occhi - commenta Giop sorridendo - Il sindaco non sarà contento di sapere che il Comune è deceduto...».

fonte: www.gazzettino.it

giovedì 7 aprile 2011

Poste Italiane: Rincaro pacchi postali, ma...

Oggi voglio spendere 2 righe sull'articolo apparso su www.altroconsumo.it e supportato da www.iljournal.it dove si parla di rincaro dei pacchi postali.
So bene quanto sia visto negativamente il servizio e i prezzi di Poste Italiane, ma bisogna obbiettare fino ad un certo punto.
Nello specifico si parla del servizio Pacco Celere 3. L'articolo non approfondisce affatto il problema e crea un'immagine negativa di Poste senza una realtà significativa dietro. Infatti il famoso rincaro è dovuto al semplice fatto che è stata introdotta l'IVA sui servizi fuori riserva del servizio universale. Chi ha studiato sa bene che 9,10€+IVA sono 10,92€ quindi l'aumento è stato di appena 0,48€. Il tutto non è da imputare a Poste Italiane. Con la liberalizzazione, Poste può mantenere determinati benefici (quali l'esenzione iva e i finanziamento del fondo di compensazione) solo sui prodotto in riserva, e qui ricordo che in termini di pacchi esiste il pacco ordinario a 7€ (che poi non si riesca a reperire il modello negli uffici postale è altro discorso). Per lo stesso motivo è stato aumentato il Pacco Celere 1. Introdotta l'IVA e riconsiderato il prezzo sulla base dei reali costi da sostenere (senza supporti e finanziamenti del servizio universale).
In conclusione il prodotto per spedire esiste: il pacco ordinario. Poi se si ha bisogno di un servizio in 1 giorno si deve pagare una somma adeguata e penso che i prezzi proposti da Poste Italiane siano nella media. Personalmente penso che l'articolo apparso, sul quale dibattevo nelle prime righe sia piuttosto superficiale e anche in ritardo (i rincari risalgono a diversi mese fa).

SA

martedì 5 aprile 2011

Pesce d'aprile, vittime le Poste italiane

Ci sono cascate. Le Poste Italiane sono cadute nella trappola del Comitato per i referendum sull'acqua pubblica e il nucleare di Reggio Emilia. Il gruppo si è inventato due francobolli sugli argomenti referendari, li ha attaccati su 170 buste spedite a organi di stampa nazionale da tre province diverse, Modena, Reggio Emilia e Parma. Alcune di queste sono state normalmente timbrate dalle Poste Italiane (Bologna CPM) e fatte recapitare. All'interno la lettera che spiega che l'iniziativa è nata "per protestare contro il silenzio mediatico calato sui referendum e il mancato accorpamento con le elezioni amministrative. Ci dispiace aver utilizzato le Poste Italiane come mezzo per veicolare la nostra missiva, ma crediamo che anche loro abbiano accettato con garbo il nostro pesce d'aprile"

Fonte La Repubblica
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